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26 Giugno 2012 Aggiornato: 29 Marzo 2021 da Aiso
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Gloria Nemec

Gloria Nemec
26 Giugno 2012 Aggiornato: 29 Marzo 2021 da Aiso
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Gloria Nemec, laureatasi a Trieste nel 1981, ha privilegiato l’uso delle fonti orali negli studi sui processi di formazione delle memorie collettive nella zona alto-adriatica, con particolare riferimento alla storia del lavoro industriale e della classe operaia tra fascismo e anni ’70, alle condizioni delle donne di frontiera, alle popolazioni coinvolte nell’esodo dall’Istria e alla minoranza italiana rimasta nei territori ceduti, ai processi di ridefinizione sociale dall’una e dall’altra parte del confine orientale nel secondo Novecento.

Ha condotto e coordinato varie raccolte di testimonianze, nell’ambito di progetti   INTERREG, PRIN, avviati presso l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli – Venezia Giulia (IRSML), l’Istituto regionale  per  la cultura  istriana (IRCI) e come assegnista di ricerca  Università degli studi di Trieste – Centro di ricerche storiche di Rovigno (CRSR).

Docente comandata presso l’IRSML, poi nei corsi per adulti della scuola secondaria superiore e titolare di contratto di Storia sociale presso il Corso di Laurea in Storia, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste (2001-2009).

Pubblicazioni

Nascita di una minoranza. Istria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina, Unione Italiana Fiume – Università Popolare Trieste – Università degli studi Trieste, Dipartimento studi umanistici – Centro di ricerche storiche Rovigno, ETNIA vol. XIV, Rovigno 2012 (monografia); [con A. Giadrossi], La giustizia e la memoria. Luciano Rapotez, un caso giudiziario del dopoguerra, Trieste, IRSML-FVG, Quaderni di Qualestoria, 27,  2011 (monografia); Ai margini del paradiso. Percorsi istituzionali e modelli assistenziali per le donne e i minori danneggiati dalla guerra, in A.M. Vinci (cur.), Carità pubblica, assistenza sociale e politiche di welfare: il caso di Trieste, EUT, Trieste, 2012; Girare pagina. Lutti e memorie del dopoguerra attorno al confine orientale in “Memoria| Memorie” n. 52009; Esercizi di memoria, narrazioni femminili, in Donne e frontiera,  ženska in meja, ACCRI, Trieste 2008; [con U. Perissinotto], La memoria come fonte per lo studio dei processi di trasferimento  e ridefinizione comunitaria, in T. Catalan, G. Mellinato, P. Nodari, R. Pupo, M. Verginella (cur.), Dopoguerra di confine, Progetto Interreg IIIA/Phare CBC Italia – Slovenia, IRSML – Dipartimento di scienze geografiche e storiche dell’Università di Trieste, Trieste 2007; Dall’emergenza diffusa alle famiglie come soggetto di welfare, in R. Nunin, E. Vezzosi, (cur.), Donne e famiglie nei sistemi di welfare. Esperienze nazionali e regionali a confronto,  Carocci Editore, Roma 2007; Vedove di guerra nella zona A della Venezia Giulia: i lineamenti di una ricerca, in D. Gagliani (cur.), Guerra, resistenza, politica. Storie di donne, Istituto Alcide Cervi – Società italiana delle storiche, Aliberti, Reggio Emilia, 2006; Lavorare sotto tutela. Operaie nelle fabbriche della prima metà del Novecento, in S. Musso (a cura di), Operai. Figure del mondo del lavoro nel Novecento,  Rosenberg & Sellier, Torino 2006; The redefinition of gender roles and family structures among Istrian peasant families in Trieste, 1954-64, Modern Italy, Routledge, Oxford, 2004, vol. 9, n. 1.; L’eredità della guerra, in  La città reale, Triesteannicinquanta, Trieste, Comune di  Trieste,  2004; Ferite di guerra. Note per una ricerca sui lutti nella Trieste del dopoguerra, in  A. Verrocchio (cur.), Trieste tra ricostruzione e ritorno all’Italia (1945-1954), Trieste, IRSML-FVG – Comune di Trieste, 2004; Fuori dalle mura. Cittadinanza italiana e mondo rurale slavo nell’Istria interna tra guerra e dopoguerra, in M. Cattaruzza (cur.), Nazionalismi di frontiera. Identità contrapposte sull’Adriatico nord-orientale 1850-1950, Rubettino, Soveria Mannelli, 2003; Un lungo spaesamento. L’integrazione urbana dei ceti rurali provenienti dalla Zona B. in spaesati. Eventi sul tema delle migrazioni, “Qualestoria” n.2-2003; “Un altro essere, che non è un animale, vive nei boschi”. Percezione del partigianato e memoria collettiva in una comunità contadina dell’Istria interna, in D. Gagliani, E. Guerra, L. Mariani, F. Tarozzi, (cur.) Donne, guerra, politica. Esperienze e memorie della resistenza, CLUEB, Bologna, 2000; Tecniche d’intervista e didattica delle fonti orali, in Nuove parole, nuovi metodi. Soggettività femminile, ricerca e didattica della storia, in “Quaderni del Ministero della Pubblica Istruzione” n. 32/2000; [con A. Di Gianantonio], Gorizia operaia. I lavoratori e le lavoratrici isontini tra storia e memoria 1920-1947, Libreria editrice goriziana (LEG), Gorizia, 2000 (monografia); [con A. Di Gianantonio] Donne e uomini nell’industria goriziana tra fascismo e repubblica, in S. Musso (cur.), Tra fabbrica e società. Mondi operai nell’Italia del Novecento, “Annali della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli”, Feltrinelli, Milano, 1999; Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio : Grisignana d’Istria (1930-1960), (LEG), Gorizia, 1998 (monografia).

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Le fonti orali - Intervista

Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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