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11 Giugno 2019 Aggiornato: 27 Novembre 2020 da AISO
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Sandro Ruju

Sandro Ruju
11 Giugno 2019 Aggiornato: 27 Novembre 2020 da AISO
cv

Sandro Ruju, Sassari, già insegnante, ora pensionato e ricercatore indipendente.
Mail: alessandro.ruju presso tiscali.it

Curriculum

Dopo essermi laureato nel 1971 alla Sapienza di Roma ho insegnato materie letterarie, prima alla scuola media e poi per trent’anni all’Istituto professionale alberghiero di Sassari. Ho seguito da vicino le vicende dei nuovi poli industriali e del movimento operaio sardo e sono stato per alcuni anni responsabile dell’ufficio-studi della Cgil sassarese.
Ho concentrato i miei studi sull’età contemporanea, con una specifica attenzione alla storia del lavoro, dell’industria, delle miniere, del turismo e della attività tradizionali della Sardegna.
Nel 2009 ho donato all’Archivio di Stato di Sassari la documentazione raccolta sull’agricoltura, l’industria, il movimento sindacale e l’Autonomia regionale.
Ho utilizzato fin dall’inizio le fonti orali, che ho pubblicato spesso integralmente   assieme alle domande. Per una panoramica delle mie ricerche e un elenco dettagliato delle interviste (quasi tutte su audiocassetta e ancora da digitalizzare) si può consultare la personal page all’indirizzo Sandroruju.it

Pubblicazioni principali

– Via delle Conce. Storia e memorie dell’industria del cuoio a Sassari 1850-1970, Libreria Dessì, 1988, pp. 506.
– L’Argentiera. Storia e memorie di una borgata mineraria in Sardegna 1863-1962, FrancoAngeli, 1996, pp. 416.
– Il peso del sughero. Storia e memorie dell’industria sugheriera in Sardegna 1830-2000, Libreria Dessì Editrice, 2002, pp. 264.
– La parabola della petrolchimica. Ascesa e caduta di Nino Rovelli. Sedici testimonianze a confronto, Carocci, 2003, pp. 336.
– I mondi minerari della Sardegna. Con dieci testimonianze orali inedite, Cuec, 2008, (il volume riproduce il saggio apparso nell’Annale della Fondazione Feltrinelli Tra fabbrica e società, a cura di Stefano Musso, Feltrinelli, 1999).

Pubblicazioni recenti

– L’irrisolta questione sarda. Economia, società e politica nel secondo Novecento,  Cuec, 2018, pp. 320 (ristampa, con un’appendice bibliografica aggiornata, del saggio apparso nel volume La Sardegna, a cura di Antonello Mattone e Luigi Berlinguer, Einaudi, 1998).
– La Nuova Sardegna ai tempi di Rovelli, Edes, 2018, pp. 380.
– Il lavoro in Sardegna. Mutamenti, immagini e testimonianze in La Sardegna contemporanea, a cura di Luciano Marrocu, Francesco Bachis e Valeria Deplano, Donzelli, 2015, pp. 371-416.
– La Sardegna e il turismo. Sei protagonisti raccontano l’industria delle vacanze, Edes,  2014, (con prefazione di Vera Zamagni), pp. 210.
– Mestieri. Storie di artigiani, contadini e mercanti prima che il mondo diventasse globale, con fotografie di Salvatore E. Masala, ReR, 2012, pp. 144.

Aree di ricerca attuali

Mi occupo ancora di storia del lavoro e continuo a raccogliere testimonianze di lavoratori e lavoratrici, tecnici e sindacalisti. Un progetto di ricerca ancora abbozzato riguarda l’esperienza dei Consigli di fabbrica negli anni Settanta in Sardegna, mentre da tempo  sto studiando le vicende delle falegnamerie, dei pastifici, e dei comparti oleario e vitivinicolo nel Sassarese tra Ottocento e Novecento.

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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