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11 Novembre 2020 Aggiornato: 27 Novembre 2020 da Aiso
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Stefano Ventura

Stefano Ventura
11 Novembre 2020 Aggiornato: 27 Novembre 2020 da Aiso
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Stefano Ventura (1980) è dottore di ricerca in Storia Contemporanea all’Università di Siena, coordina l’Osservatorio sul Doposisma (Fondazione MIdA) e insegna Italiano e Storia nelle scuole superiori. E’ curatore del focus “Sismografie” di Lavoro culturale (www.lavoroculturale.org). Si è occupato della memoria e delle conseguenze storico-sociali del terremoto del 1980 in Campania e Basilicata e delle principali catastrofi naturali della storia italiana recente. 

PRINCIPALI PUBBLICAZIONI 

Storia di una ricostruzione. L’Irpinia dopo il terremoto, Rubbettino editore, Soveria Mannelli, 2020. 

Terremoto 20+20. Ricordare per ricostruire (curatela), Osservatorio sul Doposisma, Edizioni MIdA, Pertosa (Salerno), 2020. 

Non sembrava novembre quella sera”. Il terremoto in Irpinia tra storia e memoria, Mephite, Atripalda (Av), 2010. 

Il terremoto dell’Irpinia, in “Società del rischio e gestione del territorio”, a cura di Gianni Silei, Pacini editore, Pisa, 2020. 

Le politiche emergenziali e i terremoti, in “Tutela, sicurezza e governo del territorio in Italia negli anni del centro-sinistra”, a cura di Gianni Silei, Franco Angeli, 2016. 

“Vogliamo viaggiare, non emigrare”. Le cooperative femminili dopo il terremoto del 1980, Edizioni di Officina Solidale, Avellino, 2013. 

“Oltre il rischio sismico. Valutare, comunicare e decidere oggi” (a cura di Fabio Carnelli e Stefano Ventura), Carocci, 2015. 

I terremoti nella storia: Irpinia 1980,in Ambiente, rischio sismico e prevenzione nella Storia d’ Italia, Lacaita editore, Manduria, 2011.

Il terremoto in Irpinia del 1980: memorie individuali e collettive del sisma,in Fukushima, Concordia e altre macerie. Vita quotidiana, resistenza e gestione del disastro”, a cura di Pietro Saitta, Ed.it, Firenze, 2015. 

Dopo il terremoto le fabbriche, in Piccole tessere di un grande mosaico. Nuove prospettive dei regional studies, a cura di Annarita Gori, Michelangela Di Giacomo, Novella Di Nunzio, Francesca Zantedeschi, Aracne, Roma, 2015.  

I ragazzi dell’Ufficio di Piano. La ricostruzione urbanistica dopo il terremoto in Irpinia, I frutti di Demetra. Bollettino di storia ambientale, n.22/2010, pp. 37-51.  

Terremoti, ricostruzioni e memorie, in Sismografie. Tornare a L’Aquila mille giorni dopo il sisma, Effigi editore, Arcidosso (Gr), 2012.  

Trent’anni di terremoti italiani. Analisi comparata sulla gestione delle emergenze, in “Le Macerie invisibili, Rapporto 2010, Osservatorio sul Doposisma, Edizioni MIdA, Pertosa (Salerno), 2010. 

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Le fonti orali - Intervista

Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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