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22 Luglio 2009 da Aiso
Interventi

Un buon registratore

Un buon registratore
22 Luglio 2009 da Aiso
Interventi

registratore h4 2

di Massimo Novi

Nell’intento di condividere il mezzo tecnico utilizzato per registrare le interviste, vorrei proporre all’attenzione di tutti il registratore “H4″ prodotto dalla  Zoom, caratterizzato da un’elevata qualità del sonoro e da alta versatilità nella gestione e trasferimento dei files. Si tratta di un registratore digitale che utilizza due microfoni disposti ad X/Y, per registrare su schede SD (fino a 2Gb) direttamente in formato MP3 (oppure Wave fino a 96000 MHz) e può essere collegato ad un qualsiasi computer per il trasferimento dei files con un cavetto USB, riconoscendo il registratore come un qualsiasi disco (senza vincoli di sistema operativo, quindi anche Linux) per il trasferimento e la manipolazione dei files. Il tutto a un modico prezzo, se rapportato ad altri prodotti di pari livello, che si aggira intorno ai 250 euro. Personalmente, tra i registratori a cassetta, i Sony MiniDisc e i dittafoni digitali (tipo Olympus), ho scelto questo registratore che ha un’ottima qualità di registrazione, un’estrema portabilità dei files, una discreta capacità di registrazione (con la possibilità di sostituire velocemente le schede SD) e non vincola a un software proprietario per ascoltare e archiviare le registrazioni effettuate. Per maggiori informazioni è possibile visualizzare una scheda dettagliata all’indirizzo:

http://www.audiomusicarecording.com/depliant/file/H4.pdf

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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