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23 Febbraio 2024 da AISO
Iniziative

Convegno internazionale | 10-11 ottobre 2024 Torino Memorie della deistituzionalizzazione in Italia

Convegno internazionale | 10-11 ottobre 2024 Torino Memorie della deistituzionalizzazione in Italia
23 Febbraio 2024 da AISO
Iniziative

Convegno internazionale | 10-11 ottobre 2024 Torino
Memorie della deistituzionalizzazione in Italia. Testimonianze orali, soggettività e narrazioni pubbliche della liberazione dal manicomio dagli anni sessanta a oggi

Scadenza CFP: 15 aprile 2024

Per molto tempo i manicomi sono stati luoghi chiusi, non solo per le persone che vi erano ricoverate, ma anche nelle immagini dell’opinione pubblica. In Italia, soprattutto dalla fine degli anni Sessanta, il loro racconto pubblico ha iniziato a cambiare grazie alle azioni del movimento anti istituzionale, degli psichiatri riformatori e grazie alle “voci” che iniziarono a oltrepassare i muri e i cancelli – materiali e immateriali – degli ospedali psichiatrici: le parole delle internate e degli internati – a cui era finalmente “restituita soggettività” – cominciarono così a diffondersi e a essere ascoltate, insieme a quelle di chi criticava l’“istituzione totale” e operava per rivoluzionare le culture della malattia e per modificare le pratiche della cura. In periodi diversi, tali testimonianze hanno prodotto varie memorie della liberazione dal manicomio – memorie individuali e collettive formatesi a opera di singoli gruppi, dipendenti dai vissuti personali e professionali e dalle esperienze politiche, coltivate da precise comunità del ricordo, condizionate dalle appartenenze di genere, legate a luoghi specifici, diffuse attraverso particolari dispositivi, canali e strumenti di comunicazione – che a loro volta hanno influito sulla formazione di narrazioni e di memorie pubbliche.

Il convegno ha l’obiettivo di censire le forme di utilizzo delle “voci” dei testimoni nel racconto della deistituzionalizzazione, di ricostruire quando e come esse siano state raccolte e usate, di capire perché esse abbiano oltrepassato i muri dei manicomi e dello stigma, di interpretare in che modo esse abbiano contribuito a ridefinire il rapporto dentro-fuori (tra manicomio e società) e di analizzare i meccanismi attraverso cui sono diventate vere e proprie memorie. In generale, esso ha lo scopo di riflettere sui caratteri della memoria pubblica della deistituzionalizzazione e di studiare, mettendole a confronto, genesi e morfologie delle memorie individuali e collettive, di cui tratteggiare anzitutto connotazioni di genere, geografie, cronologie, circolazione (in Italia e all’estero), ricezione e forme di trasmissione intergenerazionale.

Saranno accolti favorevolmente interventi di studiose e di studiosi dei diversi ambiti disciplinari.
Si richiede l’invio di un titolo, di un abstract (max 2000 caratteri) e di un breve cv delle proponenti e dei proponenti entro il 15 aprile 2024 a davide.tabor@unito.it, indicando come oggetto CFP Memorie della deistituzionalizzazione in Italia.
Le proposte saranno valutate dal Comitato scientifico e la risposta sarà comunicata entro il 15 maggio 2024

Alcuni contributi selezionati dal Comitato scientifico e adeguatamente rivisti in forma di saggio saranno pubblicati in un volume collettaneo.
Il convegno rientra tra le azioni del PRIN 2022 Narrazione e cura. La deistituzionalizzazione del sistema manicomiale in Italia: storia, immaginario, progettualità (dal 1961 a oggi), Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali (Università di Cagliari), Dipartimento di Studi Storici(Università di Torino) e Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (Università di Pisa)

Comitato scientifico
Daniela Adorni, Eleonora Belligni, Chiara Bombardieri, Barbara Bosi, Giovanni Contini, Giovanni Vito Distefano, Giovanni Durbiano, Vinzia Fiorino, John Foot, Marina Guglielmi, Stefano Magagnoli, Gianluigi Mangiapane, Filippo M. Paladini, Elena Petricola, Giuseppina Scavuzzo, Davide Tabor

Scarica il Pdf  della CFP in italiano

Scarica il Pdf della CFP in inglese

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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