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14 Maggio 2024 da AISO
Scuole AISO

Scuola di storia orale nel paesaggio punk emiliano | 1-2 giugno 2024

Scuola di storia orale nel paesaggio punk emiliano | 1-2 giugno 2024
14 Maggio 2024 da AISO
Scuole AISO

Da Reggio a Parma, da Parma a Reggio
A Modena a Carpi, a Carpi al Tuwat, a Carpi al Tuwat, a Carpi al Tuwat
Emilia di notti, dissolversi stupide sparire una ad una
Impotenti in un posto nuovo dell’ARCI
Emilia di notti agitate per riempire la vita
Emilia di notti tranquille in cui seduzione è dormire

 

La prima scuola di storia orale nel paesaggio punk emiliano si svolgerà nei giorni 1-2 giugno 2024 a  Reggio Emilia. La scuola ha come base una ricerca di storia orale iniziata nell’autunno del 2023 che tenta di ricostruire la prima scena punk emiliana, intervistando chi dal 1979 in poi suonava, ascoltava punk, partecipava al “giro”, c’era. Se tutti (o quasi) conoscono i CCCP, non tutti conoscono i nomi e le opinioni di chi portava le creste colorate in una Reggio Emilia “rossa” ben prima dell’esplosione del famoso gruppo dalla iconografia sovietica. Un movimento che univa diverse città della pianura, e che attraversa con le proprie storie di vita la storia nazionale degli anni post ‘77 e l’inizio degli anni Ottanta.

Nella scuola si parlerà di storia, musica, resistenza, cultura e mito dell’Emilia e di Reggio Emilia, e  di come questa memoria / passato mitico sia stata la base attorno a cui una cultura si è sviluppata e una comunità si è raccontata in maniere molto diverse attraverso il tempo.

Programma

Perché Cavazzoli?

Il quartiere a nord di Reggio ha una storia che riassume in sé un po’ tutto il mito dell’Emilia: piccolo centro abitato nella campagna mezzadrile appena fuori la città, è il paese natale di Cesare Campioli: sindaco della Liberazione e primo storico sindaco di Reggio Emilia comunista (fino agli anni ’60). Un passato da migrante a Parigi, dove ha imparato il suo mestiere di imprenditore, Campioli ha partecipato alla Resistenza in Francia prima, per poi tornare a Reggio e contribuire alla sua ricostruzione sociale, politica, economica e culturale dal 1945 in avanti. Oltre alla vicenda di Campioli, Cavazzoli è stata teatro di vari episodi legati alle persecuzioni fasciste e alla Resistenza, ha ospitato il primo inceneritore della città, ora chiuso, ma soprattutto, è il luogo in cui ancora resiste il Rondò —nato lì dove c’era la vecchia coop di consumo socialista — uno dei locali più importanti a livello di ballo liscio, ma anche base di tante storiche feste dell’Unità e sede del vecchio presidio locale del PCI e del PSI.hhhh

Da Cavazzoli si può andare in 2h30 a Cavriago (la “Piccola Pietroburgo”, dove in una piazza dedicata spicca l’unica statua di Lenin ancora in piedi a Ovest della Cortina di Ferro) a piedi, in 15-20’ di auto. Siamo anche vicinissimi a Barco, frazione di Bibbiano a due passi da Cavriago, dove è nato Tienno Pattacini, inventore del Battagliero, il liscio militante reggiano che hanno ripreso anche i CCCP. Tra Reggio e la villa ci sono poi locali da ballo storici quali l’ex Fonderia Italghisa, si attraversa il Tiro a Segno, il luogo dell’eccidio dei sette fratelli Cervi…sacro e profano si mischiano e si confondono come i profumi dell’erba tagliata e quelli del gnocco fritto in una umida notte d’estate attorno alla via Emilia.

COSTI ISCRIZIONE

Obiettivi

Infine, qui al Rondò gli Offlaga Disco Pax, importanti narratori contemporanei della “Reggio Rossa” hanno presentato il loro ultimo disco, “Gioco di Società” nel 2012. Ecco allora che tra ricostruzioni mitiche e memorie ribelli e resistenti abbiamo deciso di tornare al Rondò per scavare ancora più a fondo nel mito dell’Emilia, nelle sue paranoie, nelle sue promesse e nelle sue bugie, per volgerci e rimirarla dai margini di chi l’ha vissuta, criticata, maledetta e a volte perdonata. Perché l’Emilia, vera, immaginata, dimenticata o perduta non “sar[à] mai un emozione da poco”.

AISO presenta
In collaborazione con Eutopia
CASA DEL POPOLO “RONDO'” DI CAVAZZOLI
CENTRO SOCIALE “TASSELLI” DI RONCOCESI

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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