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16 Febbraio 2014 da Aiso
Notizie

2° Convegno nazionale sull’insegnamento della storia nell’era digitale | Piacenza 6- 7- 8 marzo 2014

2° Convegno nazionale sull’insegnamento della storia nell’era digitale | Piacenza 6- 7- 8 marzo 2014
16 Febbraio 2014 da Aiso
Notizie

 

storie_era_digitale2° Convegno nazionale sull’insegnamento della storia nell’era digitale.
Corso di formazione per insegnanti di ogni ordine e grado e per collaboratori della Rete INSMLI

  La seconda edizione di .storia@, dal titolo Resistenza e seconda Guerra Mondiale. Digital public history e risorse didattiche in rete è ideata congiuntamente dall’Isrec di Piacenza e dall’INSMLI e che si avvale dell’attiva partecipazione degli Istituti storici associati.


Un proseguimento della riflessione sulla offerta internet della cultura storica della contemporaneità e dei percorsi per la scuola in ambiente digitale, associato quest’anno ad un tema preciso, in ossequio alle celebrazioni del 70° della Liberazione e all’orizzonte di ricerca privilegiato dei nostri Istituti, nell’intento di offrire ai partecipanti percorsi utili per orientarsi nel web e potersi ispirare alle proposte didattiche riguardanti un argomento complesso e spesso frettolosamente trattato.

L’intreccio della prospettiva didattica con quella tematica appartiene allo statuto e alle pratiche degli Istituti della rete INSMLI – i 67 Istituti storici dislocati su tutto il territorio nazionale, impegnati nella indagine storiografica, fuori o a latere delle facoltà universitarie – in virtù del forte legame con la memoria dei territori, in termini di conservazione del patrimonio archivistico e di rapporto costante con le amministrazioni pubbliche come principali sostenitrici dei progetti di studio e committenti delle iniziative connesse alle celebrazioni civili.
La ricerca prodotta e promossa dagli istituti si configura in altri termini da sempre come public history, come comunicazione e divulgazione della storia con professionalità scientifiche al di fuori di uno specifico contesto accademico, grazie a strategie interdisciplinari di collaborazione e lavoro collettivo.


In quest’ottica, la digitalizzazione e l’immissione in rete assumono un ruolo strategico.
L’obiettivo prospettico del Convegno non è però quello di fornire una rassegna di materiali digitalizzati e resi free resources, bensì di esaminare criticamente se e in che misura la messa a disposizione degli utenti del web – in prima istanza: insegnanti e studenti – è stata realizzata, come dicono gli inglesi, for anyone to use, remix and repurpose (questo, ad esempio, l’intento dell’offerta on line dell’immenso patrimonio del British Museum e della British Library), vale a dire in modo tale da garantire non solo la correttezza scientifica delle fonti e del discorso storiografico, ma anche la facilità e l’appetibilità della fruizione, e finanche la manipolazione dei dati e dei prodotti a fini culturali e didattici.


Nel Convegno proponiamo perciò un confronto tra studiosi di storia e didattica con esperti di discipline diverse e apparentemente lontane dalla storia: scienze della comunicazione e cognitive, tecnologie digitali e virtuali, epistemologia, ergonomia – la scienza che si occupa dello studio dell’interazione tra individui e tecnologie.


Il Convegno si articola in due sessioni: digital public history e risorse didattiche digitali.
Nella prima, saranno presentate alcune esemplificazioni di risorse in rete (banche dati, archivi on line di fonti cartacee, iconografiche, bibliografiche, percorsi di memoria, canali web tematici, pagine dei social media, app e MP3 per tablet, smartphone), su cui gli studiosi di transdisciplinary digital humanities potranno fornire utili indicazioni di correttezza formale, appetibilità di design, pertinenza storica, potenzialità dell’offerta, tanto per il pubblico diffuso, quanto per l’utenza scolastica.


Ferma restando la tematizzazione relativa alla Resistenza, anche la seconda sessione riguardante la didattica e le tecnologie digitali partirà dalla produzione degli Istituti – per e con le scuole – per arrivare a riflettere su quale ruolo gli Istituti stessi possano giocare nel facilitare il processo di adozione critica ed esperta delle tecnologie digitali in ambito didattico. Il vero problema della scuola è infatti quello di uscire tanto dagli acritici entusiasmi quanto dalle facili demonizzazioni del digitale per arrivare a riflettere sulle potenzialità, ma anche sui limiti, dei nuovi strumenti, in modo da poterli mettere davvero al servizio di una didattica efficace. Proprio in quest’ottica, la mattina del sabato sarà dedicata a ragionare sulle opportunità e sui rischi dell’introduzione dei libri digitali a scuola e alla presentazione di buone pratiche che possano suggerire utilizzi sensati ed efficaci delle tecnologie e del web nella didattica quotidiana dell’insegnante di storia.

 Comitato scientifico: Alberto De Bernardi, Marcello Flores, Antonio Brusa, Nadia Baiesi, Carla Marcellini, Patrizia Vayola, Carla Antonini

 La sessione “Didattica e risorse digitali” è stata curata da Patrizia Vayola

Organizzazione: Carla Marcellini, Eugenio Gazzola

Direzione: Carla Antonini

 Per gli insegnanti è prevista l’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio ai sensi degli articoli 64 e 67 del CCNL 2006-2009, in quanto l’Insmli e la rete degli Istituti associati hanno ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con decreto ministeriale del 25/05/2001, prot. n. 802 del 19/06/2001, rinnovato con decreto prot. n. 10962 dell’08/06/2005, ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati.

 Per informazioni e iscrizioni

ISREC PIACENZA
isrecpc@tin.it
tel. 0523330346 – 3476911470

ISTORECO 
www.istoreco.re.it

 

 

 

 

 

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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