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1 Ottobre 2014 da Aiso
Notizie

CityTelling: per un archivio della memoria | Roma

CityTelling: per un archivio della memoria | Roma
1 Ottobre 2014 da Aiso
Notizie

citytellingE’ stato presentato a Roma, presso la  Casa della Cultura di Villa De  Sanctis, in Via Casilina 665, da Stefania Ficacci e Maria Teresa Natale il progetto CityTelling: per un archivio della memoria, che vedrà l’avvio nel quartiere capitolino di Tor Pignattara.

Il progetto, promosso dalle Associazioni culturali GoTellGo e Thamus: Ricercare per raccontare, in collaborazione con altri soggetti istituzionali promotori in via di definizione, nasce con l’obiettivo principale di raccogliere e rendere accessibile alla comunità territoriale le memorie private dei cittadini e delle organizzazioni residenti nel quartiere di Tor Pignattara.

Un intervento di ricerca e di raccolta di reperti di questa natura si rende necessario per riunire e conservare quei materiali privati che compongono gli archivi di famiglie, di imprese e di organizzazioni locali, offrendosi come strumento di conservazione e di trasmissione di esperienze comuni di vita, di lavoro, d’impegno sociale e culturale, facilitando così la possibilità di diventare patrimonio culturale dell’intera comunità. La costituzione di un patrimonio culturale comune consente sia di mettere in condivisione le memorie e le esperienze dei singoli – consentendo così di ricostruire percorsi comuni di partecipazione e di sviluppo del territorio –  sia di educare i residenti in genere e le generazioni future ad una maggiore sensibilità e responsabilità verso questo patrimonio, inteso come strumento indispensabile per promuovere una cittadinanza attiva e responsabile verso il bene comune.

La raccolta di materiali come fotografie, video, cartoline, lettere, diari, interviste consentirà quindi di costruire una banca dati, definita archivio digitale delle Memorie di Quartiere, attraverso la quale sarà possibile promuovere differenti percorsi di conoscenza della storia del quartiere nell’arco temporale che va dal 1900 fino agli anni più recenti.

Il progetto ha come attori principali i cittadini residenti (intesi come abitanti e frequentatori del quartiere) e le imprese commerciali di interesse storico, le associazioni che promuovono cultura e sociale, le scuole sia pubbliche che private e le istituzioni politiche e religiose che si riconosceranno nelle finalità del progetto. Ogni persona fisica o organizzazione sarà invitata a presentare ai responsabili del progetto il materiale ritenuto interessante alle finalità del lavoro di ricerca, durante le giornate di raccolta organizzate sul territorio. I responsabili della ricerca, in base a criteri di scelta e di opportunità ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto, individueranno il materiale che potrà essere trattato informaticamente e archiviato secondo gli standard vigenti per la conservazione e diffusione dei materiali d’archivio.

Dall’archivio, così costituito, saranno individuate dal gruppo di ricercatori una serie di tematiche che andranno a costituire il materiale digitale utile per l’allestimento dii percorsi museali virtuali, che verranno allestiti per mezzo del software open source MOVIO, reso disponibile dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo. Questo sistema è concepito come uno strumento per promuovere l’accessibilità e la fruibilità dei contenuti culturali digitali appartenenti a una mostra o itinerario o percorso culturale che si voglia presentare.

La “mostra digitale” dunque, si configurerà come uno spazio per la scoperta non solo della diversa documentazione raccolta, ma anche dei relativi temi e proporrà chiavi di lettura delle medesime attraverso opportuni percorsi, definiti dal curatore, in grado di valorizzare e rendere accessibili i dati disponibili attraverso diversi oggetti digitali (testi, immagini, audio, video ecc.).

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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