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15 Febbraio 2018 da Aiso
Iniziative

CFP Le guerre nei Balcani e il loro retaggio

CFP Le guerre nei Balcani e il loro retaggio
15 Febbraio 2018 da Aiso
Iniziative

Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea • Friuli Venezia Giulia

Call for papers

Le guerre nei Balcani e il loro retaggio

Scadenza: 31/3/2018

English version

“I Balcani producono più storia di quanta riescano a consumarne”. Questa frase di Winston Churchill contiene ancora qualche elemento di verità dopo così tanti decenni. La storia dell’Europa sud-orientale dall’inizio del XX secolo a oggi include alcuni dei fenomeni storici più rilevanti del secolo europeo: la crisi degli imperi multinazionali, i processi di nation building e l’ascesa dei nazionalismi, lo scontro ideologico fra i totalitarismi e successivamente fra Est e Ovest, il complesso intreccio fra fattori geopolitici locali e di più vasta portata. Il XX secolo dei Balcani è stato un secolo di guerre, ognuna delle quali provocò profondi cambiamenti negli assetti della penisola: le Guerre Balcaniche del 1912-1913 posero termine alla dominazione ottomana in Europa; la prima guerra mondiale fece subentrare al dominio degli Asburgo quello del neocostituito e fragile Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, destinato a trasformarsi, con la seconda guerra mondiale, nella Repubblica Socialista Federale. Anche la storia della Jugoslavia socialista finì così com’era iniziata: con una guerra. All’inizio del XXI secolo le società e gli stati balcanici continuano a presentare numerose questioni irrisolte, in senso storico, geo-politico, delle culture e delle identità nazionali.

Partendo da queste considerazioni, «Qualestoria» (rivista dell’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia) apre un call for papers per la realizzazione di un numero monografico sul tema Le guerre dei Balcani e il loro retaggio, da pubblicare entro dicembre 2018. Attraverso quest’iniziativa puntiamo a promuovere un approccio transnazionale alla storia dell’area balcanica, incoraggiando il dialogo fra gli storici provenienti dalla penisola, dall’Italia e da altre parti d’Europa, dando spazio a contributi originali, basati su fonti inedite e metodologie innovative, con una particolare attenzione agli approcci comparativi.

Vorremmo evidenziare le seguenti tematiche – non ritenendole esaustive – sulle quali vorremmo concentrare l’attenzione.

  • Nazionale – Multinazionale: le fasi di transizione, con una particolare attenzione agli anni successive al 1918.

  • Giustizia di transizione: teorie e pratiche della giustizia e del perdono; tribunal speciali, rivoluzionari, internazionali.

  • Cultura in guerra: il ruolo svolto dagli intellettuali nel promuovere la cultura del dialogo o la cultura della guerra.

  • Memoria(e) delle guerre: storia comune e uso pubblico della storia nelle società passate e presenti dei Balcani, costruzione e de-costruzione delle rappresentazioni collettive tramite toponomastiche e monumentalizzazioni.

  • Violenza: logiche, forme, obiettivi, usi simbolici. Gli stupri di guerra.

  • Locale-Globale: le società e le guerre balcaniche tra influssi locali e di maggiore ampiezza.

  • Confini da cambiare, confine da attraversare: i numerosi conflitti e cambiamenti di sovranità comportarono anche le trasformazioni del concetto di area di confine e la stessa la relazione tra il centro e la periferia dovette essere reinventata più volte in differenti situazioni.

Invitiamo ricercatori e studiosi (docenti, ricercatori post-doc, dottori di ricerca e dottorandi) a inviare le loro proposte, in italiano o inglese, tramite abstract (non oltre 2000 caratteri), corredati da breve nota biografica, entro il 31 marzo 2018, alla redazione della rivista (qualestoria@irsml.eu) e a Štefan Čok, curatore del monografico (info@stefancok.eu). Il comitato di redazione selezionerà le proposte entro il 30 aprile 2018, l’accettazione verrà successivamente comunicata agli interessati assieme alle norme redazionali. Gli autori dovranno inviare i loro contributi in italiano o in inglese entro il 24 giugno 2018.

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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