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21 Luglio 2009 da Aiso
Iniziative

Memoria delle deportazione: un progetto italo-sloveno

Memoria delle deportazione: un progetto italo-sloveno
21 Luglio 2009 da Aiso
Iniziative

segnalazione di: Alberto Tronchin

“Ghe jera el campo de concentramento… ghe jera tanti slavi. So che i jera trattai come [bestie]… mal, par via del magnar: no i podea gnanca ‘ndar a tor su e scorse de patate, parchè i li bastonava…!” [C’era il campo di concentramento… c’erano tanti slavi. So che erano trattati come bestie… male, riguardo al cibo: non potevano nemmeno raccogliere le bucce delle patate, perché li bastonavano…!]. Testimonianza relativa al campo di concentramento per internati civili jugoslavi di Monigo (Treviso). Ma si tratta davvero di una goccia in un oceano. A tutt’oggi nella “gioiosa et amorosa” Marca quasi nessuno sa che tra luglio del ’42 e marzo del ’43 all’interno delle caserme trevigiane “L. Cadorin” furono rinchiusi migliaia di prigionieri sloveni e croati, dei quali circa duecento perirono di fame, maltrattamenti e malattie.

L’Istresco (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana), l’associazione culturale “Magazzino La Chispa” e un pool di ricercatrici slovene stanno cercando di raccogliere i ricordi di chi nel capoluogo veneto all’epoca sapeva dell’esistenza del lager e, parallelamente, delle persone internate sopravvissute. Obiettivo primario del progetto è far diventare le odierne caserme un “luogo della memoria”, riportando a un ripensamento collettivo una brutta pagina di un passato “passato troppo in fretta”. (Alberto Tronchin)

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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