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2 Marzo 2010 da Aiso
Interventi

STORIA ORALE, UN IMPEGNO ARCHEOLOGICO

STORIA ORALE, UN IMPEGNO ARCHEOLOGICO
2 Marzo 2010 da Aiso
Interventi

Fuco padre e figlio Florindo,Ragozzino e altri colleghidi Paola Matafora

Centro Internazionale per gli Studi di Herculaneum

Ercolano 2008‐2009, il Centro Internazionale per gli Studi di Herculaneum (Centro Herculaneum) decide di istituire un progetto di Storia orale ad Ercolano per il recupero della memoria storica della città. L’idea scaturisce dalla necessità di sensibilizzare i cittadini ad una maggiore consapevolezza nei confronti del proprio patrimonio culturale e di valorizzare la storia viva e più recente della città che va molto oltre la città romana.

Il progetto si è posto come scopo primario di coinvolgere la comunità locale nella raccolta di testimonianze e storie, per poi renderle disponibili anche a cittadini, visitatori e studiosi, attraverso un Archivio della Memoria che raccoglierà gli avvenimenti storici relativamente recenti di una città, il cui patrimonio culturale si è sempre contraddistinto, in area vesuviana, in quanto a bellezze paesaggistiche, architettoniche, archeologiche e per interessanti tradizioni popolari e pratiche sincretico religiose.

Questo progetto fa parte di un più ampio programma di iniziative del Centro Herculaneum (i cui soci sono il Comune di Ercolano, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, e la British School at Rome) per alzare il profilo di Ercolano e portare insieme la comunità locale e internazionale ad una maggiore valorizzazione della storia e della cultura locale.

P1020343_Alessandra_De_VitaIn parallelo, è nata l’esigenza per l’equipe multi‐disciplinare dell’Herculaneum Conservation Project (HCP), sostenuta dalla fondazione filantropica Packard Humanities Institute e dal 2001 attiva nella conservazione e nella salvaguardia del sito archeologico di Ercolano, di avere un confronto con gli ex lavoratori del luogo sulle tecniche di scavo, conservazione e restauro, precedentemente adottate durante la fase dei “grandi scavi” (1927‐1961), il periodo che ha portato alla luce la maggior parte di ciò che oggi è visitabile al sito.

L’intento era d’intervenire in modo più consapevole e adeguato alle esigenze dell’ingente patrimonio archeologico da gestire. Inoltre, è stata notata, una corrispondenza tra la dissoluzione dei legami dei cittadini (anche lavorativi) con il loro patrimonio archeologico e il processo di degrado e i problemi conservativi nell’area.

L’equipe HCP ha sperato che un coinvolgimento degli ex‐operai avrebbe potuto rappresentare il primo passo di un percorso più lungo per ricucire lo strappo tra la città antica e quella moderna.

Mediante il Progetto Storia Orale ad Ercolano sono state rilevate quattro testimonianze di operai in pensione, fissate a mezzo di supporti audiovisivi, prima ritraendo l’incontro collettivo al sito archeologico tra i membri dell’HCP e gli ex lavoratori, successivamente documentando le interviste semi–strutturate ai singoli

testimoni per un approccio più attento all’esperienza di lavoro e di vita degli individ

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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