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24 Gennaio 2012 da Aiso
Iniziative

Rete di “Archivi delle memorie migranti”

Rete di “Archivi delle memorie migranti”
24 Gennaio 2012 da Aiso
Iniziative

L’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, l’Archivio delle memorie migranti e il Circolo Gianni Bosio di Roma annunciano l’intenzione di voler collaborare istituzionalmente per il sostegno a una rete aperta di archivi e istituzioni che raccolgono, conservano e diffondono testimonianze e memorie dei migranti in Italia.

L’obiettivo è di collegare e mettere in rete realtà affini per il metodo partecipativo e per le finalità inclusive di un processo di integrazione maturo : dalle narrazioni raccolte da “Storie migranti” presso l’Università di Bergamo ai materiali e indagini portate avanti da “Fortress Europe”, dai documenti audio di “Passepartù” trasmessi dalle reti radiofoniche di Amisnet alle testimonianze di migranti raccolte da “Audio.doc”, dai frammenti di vita di migranti dispersi o travolti negli sbarchi sulle coste italiane e raccolti da Associazioni locali quale “Askavusa”a Lampedusa, fino ai film, i documentari, le interviste, le immagini in movimento impresse nei cellulari e nelle pellicole di volontari e filmmaker migranti.

L’accordo verrà annunciato il 24 gennaio in occasione della presentazione del  film  BENVENUTI IN ITALIA alla Casa del Cinema a Roma, e verrà firmato il 27 gennaio, Giorno della Memoria, per ricordare alla società italiana l’urgenza di una riflessione critica sulla memoria di esclusione e di discriminazione  che circonda ancora oggi la condizione migrante nel paese. L’idea di comporre una rete di “Archivi delle memorie migranti” con soggetti che già da anni sono impegnati in contesti specifici di raccolta e produzione di testi audio e video, nasce dalla constatazione che l’Italia sia ormai pronta ad accogliere nella propria memoria collettiva le fonti, le memorie e le testimonianze relative alla accresciuta presenza migratoria nel nostro paese.

Il progetto di una rete di Archivi delle memorie migranti risponde all’obiettivo di lasciare traccia nella coscienza e nella consapevolezza della società italiana di un vissuto collettivo di alterità in cammino e di imprenditorialità umana che esprime il fenomeno migratorio a tutti i livelli. L’archiviazione partecipata di questo pezzo di storia del presente permetterà di collegarel’esperienza migratoria di oggi proveniente dall’esterno con quella passata europea e italiana verso l’esterno, sottolineandone difficoltà e sofferenze ma anche gli esiti e le ramificazioni positive per la crescita umana e multiculturale della nazione.

La rete di Archivi delle Memorie Migranti intende essere il punto di riferimento di chi voglia condividere e rendere accessibili al pubblico testi, film, musiche, registrazioni di storie di vita e video-narrazioni che testimonino un nuovo modo di comunicare, in modo partecipato e interattivo, unendo gruppi misti di educatori, operatori di terreno e migranti in un lavoro comune di rappresentazione e di sollecitazione nell’opinione pubblica di temi, situazioni e diritti relativi alla condizione migrante.

Il Direttore dell’ICBSA, Massimo Pistacchi

Il Rettore dell’Università di Napoli “L’Orientale”, Lida Viganoni

Il Presidente del’Archivio delle Memorie Migranti, Alessandro Triulzi

Il Presidente del Circolo Gianni Bosio, Alessandro Portelli

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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