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9 Giugno 2017 da Aiso
Iniziative

Millenovecento77 Quarant’anni dopo: documenti dagli archivi e dalle biblioteche bolognesi

Millenovecento77 Quarant’anni dopo: documenti dagli archivi e dalle biblioteche bolognesi
9 Giugno 2017 da Aiso
Iniziative

Mostra documentaria e fotografica

Millenovecento77

Quarant’anni dopo: documenti dagli archivi e dalle biblioteche bolognesi

Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio – Ambulacro dei Legisti

2 maggio – 25 giugno 2017

lunedì – sabato ore 9-19 | domenica e festivi ore 10-19

Mostra documentaria e fotografica promossa dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna e dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio e realizzata in collaborazione con: Archivio Storico “Marco Pezzi” di Bologna, Archivio storico CISL Area bolognese “Rino Bergamaschi”, Archivio Storico “Paolo Pedrelli” della Camera del lavoro metropolitana di Bologna, Fondazione Gramsci Emilia Romagna, Città metropolitana di Bologna, Archivio di Stato di Bologna.

La mostra − organizzata dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna e dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, grazie al contributo di diversi archivi pubblici e privati bolognesi – si propone di riportare in superficie i documenti prodotti durante il 1977, ad esempio ciclostilati, manifesti, giornali, documenti e verbali dello Stato e degli Enti locali, fotografie: un giacimento consistente di fonti prodotte in quei mesi e che, col compimento dei 40 anni, diventano a tutti gli effetti “documenti storici”. Gli anni Settanta sono considerati, dal punto di vista storiografico, una cesura fondamentale nella storia contemporanea: in quel decennio arrivano a piena maturazione processi di trasformazione economica, politica, culturale e tecnologica che si erano affacciati sulla scena negli anni precedenti e che saranno destinati a caratterizzare i successivi. Un decennio turbolento, certo, per la fine del boom economico e la crisi delle società industriali, ma anche una fase decisiva per l’esplosione della modernità in cui siamo oggi immersi. Non solo anni di «crisi», dunque, ma anche di profonda «trasformazione» e di «rinnovamento». Nell’Italia repubblicana l’impatto traumatico di molte esperienze proprie del decennio ha influenzato a lungo la memoria di quella stagione, costringendo la narrazione degli anni Settanta entro i termini, riduttivi, del terrorismo e della violenza politica e sociale. A quarant’anni da quegli eventi, la disponibilità di fonti archivistiche ora accessibili e la distanza che si è naturalmente frapposta tra noi e le storie vissute consentono di riaprire il dibattito storiografico, di individuare nuove chiavi di lettura, di suggerire ulteriori percorsi di ricerca e approfondimento. Ma quali sono le fonti effettivamente a disposizione di studiosi, ricercatori, studenti per riflettere sul 1977 a Bologna? Questa mostra intende dare visibilità al patrimonio documentario, ricco e tipologicamente diversificato, conservato nella nostra città: ciclostilati, relazioni, manifesti, fotografie, video, giornali, fanzines, disegni e dattiloscritti del “Movimento”, verbali, volantini, materiale fotografico prodotto da istituzioni pubbliche, partiti, sindacati, e tanto altro ancora. Un percorso tipologico e tematico attraverso il 1977 che presenta un’interessante selezione del vasto giacimento di materiali prodotti in quei mesi. Una carrellata che, pur affrontando con particolare attenzione i due momenti più importanti di “quell’anno breve” che va dai fatti di marzo, con l’uccisione dello studente Francesco Lorusso, al convegno nazionale sulla repressione di settembre, fa emergere tematiche di più lunga durata: il lavoro, l’emancipazione femminile, le nuove culture giovanili, il rapporto tra studenti, partiti e sindacati.

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Storia Orale

È la registrazione dei ricordi, delle esperienze e delle opinioni delle persone su ciò che hanno vissuto.

Significa incontrare persone faccia a faccia, dialogare con loro, ascoltare quel che hanno da dire, riflettere e utilizzare criticamente i loro racconti.

Consente di far sentire la voce di individui e gruppi che hanno poco ascolto o che sono ai margini della società.

Offre punti di vista originali e spesso sorprendenti sul passato e sul presente, che sovvertono, contraddicono o integrano le narrative dominanti.

È un’opportunità per salvare racconti, tradizioni orali, lingue e “arti del dire” che sono in continua trasformazione.

In Italia la storia orale ha una ricca tradizione che risale agli anni '50, ma l’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO) è impegnata anche in nuovi ambiti come archivi orali e tecnologie digitali, e public history.

 

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